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19 Agosto 2012
Stamani ci aspettano 2 servizi impegnativi: Boys’ Home & Girls’ Home cioè due “Governative Orphanage”, orfanotrofi governativi quindi gestiti dallo Stato.
Incominciamo dalla casa dei ragazzi, una struttura sicuramente vecchia ma non fatiscente, sbarre alle finestre e cancelloni all’entrata, che tristezza! I bambini/ragazzi, circa una cinquantiva, ci accolgono in cortile, tutti seduti ordinatamente in fila e braccia conserte, tra noi e loro due panche ai lati e un tavolo nel mezzo coperto da una tovaglia. Scusate per il paragone blasfemo ma la sensazione è stata quella che fossimo lì per celebrare messa. Ci rendiamo conto che occorre subito cambiare qualcosa: ecco l’idea geniale… via subito le nostre scarpe, loro non le indossano perché noi dovremmo indossarle? …via subito il tavolone al centro della scena. invitiamo tutti ad alzarsi in piedi e… vai di ginnastica, ci vuole movimento, e funziona alla grande perché i volti tirati si trasformano in sorrisi e il silenzio iniziale si trasforma in allegro vociare… ok, bene così, possiamo iniziare! …e tra improvvisazioni, giocoleria, canti e balli il tempo scorre veloce, i ragazzini si lasciano coinvolgere molto e alla fine di tutto ci salutano urlando tutti insieme: “ciaooooooo!!!”
18 Agosto 2012
Mattinata e primo pomeriggio dedicati alla parte burocratica, contatti con le strutture, intrattenere rapporti, preparazione dell’incontro con i ragazzi del Rotary Club, il gruppo di giovani volontari di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa.
L’incontro è alle 17.30, ma il passaggio di un temporale monsonico ci fa tardare una ventina di minuti. Entriamo nello stanzone dove i ragazzi ci aspettano e l’energia che percepiamo è fin da subito positiva. Ci accolgono alzandosi tutti in piedi elargendo grandi sorrisi… un breve attimo di imbarazzo da parte nostra ma poi ogni “muro” viene abbattuto in un decimo di secondo.
Parliamo della nostra Associazione, della figura del claun sociale in Italia, chiediamo loro di spiegarci le loro attività e il loro volontariato.
16-17 Agosto 2012
Neelbagh School… è il nome della scuola/casa famiglia gestita dall’organizzazione Ashraya che siamo andati a visitare in questi due giorni, restandoci anche una notte. E’ distante circa 100 km da Bangalore e per percorrerli ci mettiamo ben 3 ore e mezza di viaggio in autobus… la maggior parte della strada percorsa non era asfaltata, terriccio polveroso pieno di buche, anzi forse è più corretto chiamarle voragini… il tutto vissuto su di un autobus di almeno 30 anni fa al quale è praticamente impossibile affiancare la parola ammortizzatori. I nostri sederi, ginocchia, costole, teste, sono stati messi davvero a dura prova, ad ogni buca presa dalla ruota corrispondevano salti e lividi… ma siamo sopravvissuti!
Il paesaggio intorno a noi piano piano si dipingeva di colori, suoni e profumi diversi da quelli della città, i piccoli villaggi attraversati avevano il sapore di posti fatti da gente semplice, umile, contadini che lavorano la terra o commercianti che aprono le proprie botteghe; se già a Bangalore turisti se ne vedono pochissimi, qui crediamo proprio non ne vedessero da anni.
15 Agosto 2012
In Italia si festeggia Ferragosto, in India è l’Indipendence Day! E’ una festa molto sentita a differenza del nostro 25 aprile, bandiere un po’ ovunque, sventolano perfino sugli agili Tuk Tuk che attraversano incessantemente la città.
Sveglia presto stamani, alle 8 ci aspettano al Rotary Club per il breakfast… andiamo a piedi, non è poi così distante da casa, la stanchezza però fa brutti scherzi e non troviamo la strada al primo colpo, per fortuna il secondo tentativo è quello giusto… arriviamo puntualissimi, fin troppo, infatti siamo i primi ad arrivare, o meglio, i secondi, infatti troviamo ad attenderci il nostro membro del Rotary preferito, l’ormai famoso signore da noi ribattezzato affettuosamente “Cassadamorto” (vedi diari precedenti).
Dopo la colazione, e non ci crederete ma è vero che anche la colazione è piccante (!!), e l’alza bandiera con tanto di canto dell’inno nazionale, ci si muove alla volta di alcune strutture che il Rotary Club ha aiutato e finanziato. Il Rotary Club infatti
14 Agosto 2012
Questa mattina sveglia alle 8 per avere il tempo prima di uscire di fare le ultime telefonate a delle strutture che ci devono dare le ultime news e poi via che si parte pronti ad affrontare l’intensa giornata.
Prima tappa: Karunashraya,, l’ospedale di malati terminali in cui vengono effettuate cure palliative per il cancro.
Già in macchina si percepiva nell’aria la tensione ad affrontare questo servizio e una volta arrivati la paura per alcuni di noi era sempre più alta…
Ci fanno sedere all’aperto ad aspettare la responsabile, si chiacchiera di cosa potremmo fare, come potrebbero reagire i pazienti, curiosiamo nelle nostre borse claun per vedere che cosa abbiamo, insomma, si cerca di stemperare in qualche modo la tensione…
Ci presentano velocemente la struttura e il suo funzionamento, bisogna ammettere che era molto bella, costruita con i fondi recuperati dal rotary club, tranquilla e con spazi verdi e laghetti artificiali.