21 Agosto 2012
Ultimo giorno di servizi… abbiamo appuntamento al “HCG Hospital”, ospedale che accoglie malati di cancro, abbiamo preso contatti per la pediatria oncologica. Mentre ci fanno aspettare all’ingresso del reparto, ci meravigliamo della struttura in cui siamo.non sembra nemmeno di essere in India! Lo stile è del tutto europeo. Purtroppo ci dicono che la Responsabile con cui avevamo appuntamento non è in India ma in America e con nostro grande dispiacere lasciamo l’ospedale senza aver potuto nemmeno visitare i reparti. Tra noi c’è parecchio dispiacere e un pizzico di incredulità! Purtroppo succede anche questo… comunque questo ospedale potrà sicuramente essere visitato il prossimo anno.
Decidiamo, comunque, di non buttar via la mattinata; recuperiamo il materiale che avevamo preso per Ashraya (la prima struttura in cui siamo stati) e ritorniamo a salutarli.
Ad Ashraya lasciamo sia il materiale che avevamo acquistato per la scuola di Banaswadi negli Slums, sia i soldi per la Neelbagh School in cui ci siamo stati due giorni. Vi lasciamo immaginare le facce delle impiegate di Ashraya. Sono molto contente di averci avuto con loro e non vedono l’ora di rivederci l’anno prossimo! Sono molto carine e ospitali e i saluti non sono semplici. Qui, dove tutto è iniziato, ci facciamo scappare qualche lacrima consapevoli che domani si ritorna in Italia.
Come al solito sacrifichiamo il pranzo per raggiungere l’ultima struttura: “Shishumandir School”. Qui conosciamo subito la fondatrice della struttura, una donna tedesca, discreta, che 22 anni fa ha deciso di dare una svolta alla sua vita, si è recata in India e come medico si è messa a disposizione delle persone più povere che vivono in condizioni disagiate. Con la sua grinta, negli anni, è riuscita a costruire non solo un orfanotrofio ma anche una scuola dando la possibilità ai bimbi che non hanno nulla di ricevere un’educazione, e ai più grandicelli di imparare un mestiere per il futuro. Dopo aver spiegato chi siamo, cosa facciamo e aver visitato la struttura, ci chiedono di raggiungere tutti nel cortile della scuola.
Ad aspettarci ci sono un centinaio di bimbi e una maestra in veste di presentatrice con tanto di microfono. Che emozione, ma soprattutto la prima cosa che ci è venuta in mente è stata: ”Bene, e adesso.che si fa?” Vi confessiamo che spesso ci siamo ritrovati, durante questi giorni, nella stessa identica situazione! Ma se all’inizio c’è un po’ di paura ed ansia… poi la grinta, l’energia e la sintonia del gruppo fa sciogliere la timidezza dei bimbi per farli scatenare in modo così spontaneo e vero che siamo noi i primi a meravigliarci!!
Abbiamo iniziato con piccole gags che hanno subito smorzato il grande silenzio che avvolgeva il cortile, abbiamo continuato con alcune improvvisazioni per poi concludere con alcuni bans! Che dirvi ragazzi… vedere un centinaio di bambini che si stringono intorno a noi per seguire i nostri gesti… ci ha riempito il cuore di energia e di tenerezza. Siamo riusciti a trasmettere così tanta grinta che loro l’hanno rinviata a noi quadruplicata! Quanto ci siamo divertiti!!!! Pensate che quando abbiamo messo ”il ballo del pesce” c’erano più di cento bambini, con maestre ed insegnanti al seguito, che ballavano e in coro urlavano: “PESCE PESCE!!!” …semplicemente fantastico!!!!!! …brividi!!! Terminiamo il tutto con la splendida coreografia danzante sulle note di Michael Jackson…. uuuuuuuhhhhh!!!!
Torniamo a casa con il cuore pieno di energia e anche di soddisfazione! …ma è ora di preparare le valigie, domani sveglia alle 4 del mattino. inizia il viaggio di ritorno… ma il viaggio più lungo ed intenso sarà quello dentro ognuno di noi. Stasera saluti. e non sono saluti facili. abbracciamo le persone che in questi giorni ci hanno dato ogni tipo di sostegno possibile, credeteci, persone dal cuore immenso, persone disponibili al 100%, persone che portiamo dentro di noi!
Ok ragazzi, si torna a casa, tra poco ci riabbracceremo e proveremo a trasmettervi quello che per noi è stata questa fantastica esperienza, vissuta in un Paese stupendo fatto da persone semplici e accoglienti!
Questa è l’ultima mail che inviamo dall’India e vogliamo comunicarvi che grazie ai soldi raccolti in Italia siamo riusciti ad aiutare, con acquisto di materiale o donazioni in contanti, le seguenti strutture:
- Banaswadi: asilo nella “Slum area”, una delle zone più povere della periferia di Bangalore
- Neelbagh School: scuola (per circa 360 bambini) e casa accoglienza (per circa 140 bambini) nella zona rurale a più di 100 km a sud di Bangalore
- Missionaries of Charity of Mother Teresa: casa accoglienza per bambini con gravi disabilità fisiche e psichiche
- Infant Jesus: casa accoglienza/scuola che ospita 109 bambini affetti da HIV
- Shishumandir: scuola che offre a bambini disagiati la possibilità di ricevere un’educazione e a ragazzi più grandi la possibilità di imparare un mestiere
Vi abbracciamo forte forte!
Farby Lancetta Ciucchero Titha Nibs