14 Agosto 2012
Questa mattina sveglia alle 8 per avere il tempo prima di uscire di fare le ultime telefonate a delle strutture che ci devono dare le ultime news e poi via che si parte pronti ad affrontare l’intensa giornata.
Prima tappa: Karunashraya,, l’ospedale di malati terminali in cui vengono effettuate cure palliative per il cancro.
Già in macchina si percepiva nell’aria la tensione ad affrontare questo servizio e una volta arrivati la paura per alcuni di noi era sempre più alta…
Ci fanno sedere all’aperto ad aspettare la responsabile, si chiacchiera di cosa potremmo fare, come potrebbero reagire i pazienti, curiosiamo nelle nostre borse claun per vedere che cosa abbiamo, insomma, si cerca di stemperare in qualche modo la tensione…
Ci presentano velocemente la struttura e il suo funzionamento, bisogna ammettere che era molto bella, costruita con i fondi recuperati dal rotary club, tranquilla e con spazi verdi e laghetti artificiali.
Arrivati davanti a una quindicina di pazienti fatti uscire dalle stanze iniziamo a presentarci, chi si cimenta nei palloncini, chi improvvisa buffe scenette, si gioca con le bolle di sapone e si coinvolgono le infermiere e inservienti nei giochi…
Le emozioni provate da ognuno di noi sono state diverse ma di questo se ne parlerà liberamente nelle condivisioni. In fondo è a questo che servono no?
Dopo un’oretta di servizio arriva il momento di salutare gli ospiti perché è arrivata l’ora di pranzo. Gentilmente una delle signore alla reception ci invita a seguirla in una piccola stanzetta molto carina con tanto gabbia di cocorite con cui Lancetta inizia a dialogare fino a sfociare in un’accesa discussione!!! Ci invitano a mangiare li ma cucinandoci delle uova perchè il loro cibo sarebbe stato troppo piccante!!! (Nibs e Titha non ci potevamo credere!!).
Dopo il pranzo un’altra struttura ci aspetta: Infant Jesus Home for HIV Children and women, un’associazione gestita da suore che si occupa di bimbi soli affetti da HIV. Non nascondiamo neanche questa volta la paura ad affrontare questo servizio, perché certo, sappiamo che è una malattia trasmissibile solo con lo scambio di sangue, ma siamo anche consapevoli che i bimbi solitamente appena vedono che siamo li per giocare si fanno prendere dall’euforia. ma appena entriamo nella struttura questa paura sparisce e il loro problema sembra sparire.
È davvero meraviglioso vedere come i bimbi qui con delle semplici bolle di sapone, un palloncino o un elastico per saltare riescano a tenersi impegnati per delle ore e sembra di avergli dato il mondo.
La povertà di queste persone è talmente palpabile che un episodio ci ha lasciato a bocca aperta: per sperimentare dei laboratori di giocoleria che faremo nelle prossime strutture abbiamo costruito in questi giorni palline con il riso e i palloncini.
Il sospetto che fosse potuto essere un errore c’era e oggi abbiamo avuto la conferma.
Una delle palline che stavano usando si è rotta e i bambini immediatamente sono rimasti allibiti per il fatto che avessimo sprecato del cibo in quel modo e hanno iniziato a mangiare il riso crudo. Lo stupore si è trasformato in consapevolezza di aver fatto un errore.
Finito il servizio eravamo più che stanchi morti! Andiamo a salutare la suorina responsabile della struttura che gentilmente ci offre da bere. ne approfittiamo per dargli una piccola parte dei soldi raccolti con la cena pro India, e notiamo con grande gioia la felicità sul suo volto… non smetteva di ringraziarci… e a pensarci erano solo 7000 rupie (100 euro) ma qui con questi soldini si possono comperare tante cose utili alle organizzazioni…
La giornata termina così, cena veloce e la sera prove, prove e ancora prove per lo spettacolo che faremo nella visita alle strutture di domani, perché se da noi è Ferragosto, qui è la festa dell’Indipendenza e ci daremo ai festeggiamenti pazzi!!!
Vi lasciamo con un piccolo pensiero:
“yesterday is gone, tomorrow has not yet come. We have only today. Let us begin” Madre teresa (“ieri è passato, domani non è ancora arrivato. Abbiamo solo l’oggi. Diamoci da fare”)
Un abbraccio
Nibs, Farby, Titha, Ciucchero e Lancetta